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ANTIGNANO
10 ottobre 2004
Sfojè la melia
INCONTRI D’AUTUNNO AD ANTIGNANO
Ancora alla ribalta, il prossimo 10 ottobre, questo vivace paese
dell’entroterra artigiano, in cui un’attivissima Pro
loco, con la collaborazione di abitanti altrettanto attivi, propone
periodicamente iniziative intese alla rievocazione di significative
ricorrenze anche religiose e di usanze contadine, tradizioni patrimonio
ormai della sola memoria.
Il ciclo 2004 ha visto la “Via Crucis”, il “Cantè
j’euv”, la “Marenda a Tane”, la rassegna
“Coltivare… la tradizione” di cultura ed enogastronomia
nell’ambito della festa patronale di agosto e si concluderà,
ultimo appuntamento dell’anno salvo ulteriori invenzioni,
con lo “sfojè la melia”, manifestazione che rievoca
il lavoro contadino di tempi passati, quando macchine e tecnica
non avevano ancora portato sollievo alle fatiche dell’uomo.
La stagione agricola si concludeva e si conclude – almeno
questo non è cambiato – con la vendemmia e il raccolto
del granoturco, operazioni che richiedono successive lavorazioni
in cantina e in cascina, mentre la terra riposa in attesa delle
arature e delle nuove semine.
E allora mentre i mosti ribollivano nei tini, nelle aie si poneva
mano alla sfogliatura delle pannocchie che, liberate del loro involucro,
erano avviate all’essicazione in preparazione della sgranatura
e macinazione.
Il lavoro di sfogliatura si svolgeva abitualmente la sera a fine
giornata e le aie delle cascine presentavano un ambiente caratteristico:
una fioca illuminazione assicurata da lumi a petrolio e un mucchio
di granoturco, la “coera”, attorno al quale erano disposti
improvvisati sedili, normalmente “balot” di paglia.
Una sera dall’ uno, una sera dall’altro, nel cortile
di turno conveniva il vicinato, le donne con l’immancabile
scialle e gli uomini con la giacca di traverso sulle spalle per
ripararsi dall’umidità autunnale.
Lungo la “coera” si formavano gruppetti di persone intente
nel lavoro: le donne chiacchieravano e spettegolavano – quanti
vestiti accorciati senza orlo! – gli uomini discutevano della
vendemmia ancora in corso, del mosto nuovo che ribolliva in cantina,
di tartufi e di cani, i ragazzini scorrazzavano rumorosi nei loro
giochi e le ragazze da marito si defilavano nelle zone meno illuminate
dalle lanterne, dove venivano regolarmente insidiate – si
fa per dire – dai “moscardin” del momento, attenti
tuttavia questi ultimi a non provocare con i loro gesti, lazzi e
frizzi, rapide risposte di manesca destrezza femminile.
E intanto con attenzione – un gesto sbagliato poteva provocare
dolorose ferite alle mani – si spogliavano le pannocchie del
loro involucro, staccato poi con un deciso movimento del polso.
A beneficio dei convenuti, lavoranti e osservatori, – razza
quest’ultima presente anche allora - la famiglia ospite faceva
girare “cabaret” con fette di torta di nocciole, torcetti
di farina di mais, deliziosi fichi bianchi colti qualche ora prima,
il tutto abbondantemente irrorato del vino migliore, quello dell’anno
prima o anche più vecchio, imboscato per le occasioni particolari
e rispolverato – termine idoneo per le classiche “bote
stope” – nella circostanza.
Il lavoro quindi occasione d’incontro, ma anche, con un po’
di fantasia, di festa.
Della compagnia dei presenti, invitati non si sapeva mai né
da chi né come, facevano sempre parte insoliti – o
soliti? – personaggi, gaudenti più che lavoratori:
un “barba Mini”, adulto quasi vecchio, depositario di
leggende e saperi antichi, dalla cui voce roca venivano racconti
di avventure rocambolesche, sovente frutto di pura fantasia ed invenzione,
ascoltati tuttavia rispettosamente, anche se si trattava dell’ennesima
ripetizione, un paio di voci di giusto tono, in genere una maschile
e l’altra femminile, che il buon bicchiere già citato
rendeva più sonore e pronte alla cantata e per l’accompagnamento
musicale, una “fisa” entrata di straforo con la complicità
di un volutamente disattento servizio d’ordine.
Il lavoro in parte compiuto a quel punto concedeva spazio ad una
bella canzone e a qualche giro di danza, il valzer, la mazurca o
il brando in voga quell’anno, nei quali l’esibizione
degli adulti era esempio e lezione alla presunzione dei giovani,
con le conseguenti clamorose e ridanciane prese in giro.
Così con naturalezza e genuina allegria si concludeva lo
“sfojè la melia”, con un bel “bel rabel
‘nt l’era”. I lumi si smorzavano e la ribalta
pian piano perdeva i suoi protagonisti: sparita la “coera”
rimanevano sull’aia due cumuli separati di foglie e di pannocchie,
testimoni del lavoro fatto.
La notte ancor tiepida di inizio autunno vegliava sul ritorno di
ciascuno alla propria casa, le donne ora con lo scialle in testa
e gli uomini con la giacca infilata.
E arrivederci a domani o a dopodomani sera, finchè la “melia
da sfojè” non si esauriva.
La Pro Loco, in collaborazione con la popolazione, ricostruirà
nel centro storico del paese l’aia di una cascina con “coera”
e “balot”, mentre il gruppo folkloristico locale l’”Allegra
Brigata” allieterà la manifestazione con canti, musiche
e ballabili di tempi remoti.
“Sfojè la melia”, momento centrale quindi della
giornata – il pomeriggio - inserito peraltro quest’anno
in un programma più ampio che inizierà già
il mattino con un “mercato della tradizione” nell’ambito
del quale sarà collocata, per collaborazione prestata da
Slow Food Condotta Colline Alfieri, la Via dei Presidi Slow Food,
con la presenza del cardo gobbo di Nizza, il peperone corno di bue
e il coniglio grigio di Carmagnola, la robiola di Roccaverano e
le paste di meliga del Monregalese, affiancati da proposte di produttori
antignanesi ( Walter Picollo, panetteria pasticceria, Piero Cravero
e Marco Lorenzato, macellerie e salumerie, Paolo Montrucchio, miele
e nocciole, Francesco Bosticco, allevatore di struzzi ) e degli
altri sei comuni della Comunità Collinare Colline Alfieri,
di cui Antignano è il settimo.
I prodotti dei Presidi e quelli locali saranno cucinati e serviti
a pranzo con contorno di polenta da farina di mais “8 file”,
più noto come “melia du Re” , altra novità
a pranzo saranno le tagliatelle di Mais 8 file condite con sugo
di cinghiale.
La coltivazione del Mais 8 file è stata ripresa in loco ,
anche se per il momento su appezzamenti di terreno di modeste dimensioni,
direttamente dalla Pro Loco e da Nandino, antignanese D.O.C. e appassionato
custode di tradizioni locali, il quale, avendo imparato il mestiere
fin da bambino nelle lunghe “vijà” invernali
nelle stalle, mostrerà come si utilizzavano le foglie di
granoturco – in campagna nulla andava buttato – per
confezionare sporte o impagliare sedie.
L’edizione di quest’anno, come quella dell’anno
scorso, avrà lo di promuovere il granturco ottofile conosciuta
anche come “melia du Re”, macinata a pietra, che era
la qualità di granturco più coltivata prima dell’arrivo
di quella americana, tre volte più produttiva ma anche assai
meno gustosa ed inferiore organoletticamente. La Pro Loco di Antignano
sarà presente al "Salone del Gusto" di Torino e
, come produttore di mais 8 file, a "Terra Madre" evento
che Slow Food ha organizzato a Torino dal 20 al 23 Ottobre dove
si raduneranno 5.000 contadini provenienti da tutto il mondo.
Dulcis in fundo torte della tradizione contadina confezionate dal
C.I.F. (Centro Italiano Femminile) gruppo di signore del luogo,
anch’esso attivissimo, cui non fanno certamente difetto garbo
personale e notevole abilità di pasticcere.
Cibi e dolci saranno abbinati ed innaffiati, - è sottointeso
-, da eccellenti vini di produzione locale delle aziende Giancarlo
Montrucchio e Cantina Sociale di Antignano e San Martino.
La giornata sarà occasione per il rilancio di “Antignano
prodotto tipico”-fu un successo già lo scorso anno
- che verrà proposto in una nuova versione: borsa di maggior
capacità contenente la farina di mais “8 file”,
i torcetti di nocciole, le tagliatelle di mais, il miele di campagna
(Ciliegio, Acacia e Millefiori di campagna) e la “Martinella”
barbera chinata con relativi cioccolatini ripieni.
Benvenuti ad Antignano!
( il testo di "Sfojè la Melia" scritto da Ilario
Dentis)
il Presidente della Pro Loco di Antignano
Roberto Orecchia
per ulteriori
informazioni
info tel 0141-205212
info@prolocoantignano.it
www.prolocoantignano.it (programma completo della manifestazione)
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